Non ottenni niente di ché, of course, ma, si sa, rompere il ghiaccio può essere fatale.
Forse, da quel momento, ho assaggiato un nuovo sapore e sono andata oltre. Ora, sicuramente, vivo una volta di più qualcosa di profondamente politically incorrect, sentimentalmente e probabilmente anche publicamente.
Difficile a dirsi e a farsi, ma è una sensazione vivissima.
Oggi vivo una tristezza profonda. Non so esattamente che sia, credo delusione e vuoto. No, non è vuoto, ma tristezza sì.
Ho un dolore in mezzo al petto. Un giorno era un'emozione, ora è un dolore che si fa profondo quanto è stata l'emozione.
Mi sento male. Mi viene in mente Catullo ed il suo excrucior.
Non siamo tutti uguali. Eppure scrivo e non so nemmeno di che scrivo. Cerco cerco cerco sempre e mi chiedo se mai troverò. Ogni volta che incappo in qualcosa, è come un pezzo del puzzle che cerco di mettere su nella mia vita.
Oggi sono incappata in un dolore nuovo, nuovissimo. Non ho capito bene che sia successo. Più in alto si va, più male ci si fa. Quel che fa soffrire è la caduta, il lungo istante prima dell'impatto al suolo. Pare che sia questo ad ucciderci, non il momento ultimo.
Non ho nemmeno voglia di piangere. Non ho voglia di reagire. Nemmeno voglia di capire. Sono le distanze a non permettere che io stia bene.
Stavo bene fino a ieri sera. Poi non ho colto e ho fallito. Non è un fallimento grave, probabilmente solo una stupidaggine, ma che mi fa riflettere.
Che cosa voglio davvero? è un pianeta nuovo, ma al tempo stesso naturalmente congeniale. Eppure temo che contenga anche quel che non voglio. E ho fatto tanto per evitare quel che non voglio.
Si sa, la vita è lotta. Non mi va di lottare. Qualcuno dice che sono fragile. Dentro forse, lo so, se amo. Se credo che ci sia amore. Il problema è l'emozione, l'intensità dell'emozione. C'è, purtroppo. E mi ha fatto sorridere di nuovo. Ma ora non ho voglia di sorridere.
Vivo il dolore in questo sospeso. Voglio estinguermi per lo spazio di una notte. Silenzio. Buio. Memento.