Io mi vorrei fermare e dirti adesso
che tutto ciò che vedo ha un senso
e che ogni cosa intorno mi rassomiglia
e che ogni cosa intorno aspetta me
ma sono in piena corsa
qui
sospeso tra i miei dubbi
spiegami perché
voglio avere di più di quello che ho sognato
voglio avere di più di quel che ho già provato
io voglio avere di più di quello in cui ho creduto
e voglio avere di più di quel che
questo giorno mi ha dato
Ti aspetterò tra rami di stelle chiare
là, dove tutto può accadere
e dove ogni parola è una preghiera
ogni parola aspetta me
ne cercherò di nuove
qui, sospeso nel tuo sguardo
io capisco perché
voglio avere di più di quello che ho sognato
voglio avere di più di quel che ho già provato
io voglio avere di più di quello in cui ho creduto
e voglio avere di più di quello che ho perduto
io voglio avere di più di quello che ho sperato
e voglio avere di più
di quel che
di quel che appena ho sfiorato
La Crus
sabato, ottobre 26, 2013
Ricordare
Per riprendere il filo di questo blog abbandonato, ho cominciato a leggere i vecchi post. Mai l'avessi fatto! Gocciolano tristezza e malinconia e pessimismo peggio o meglio della tradizione baudelairiana.
Mai un sorriso. Ma un battito di leggerezza. Eppure io non sono mai stata solo questo. Amo le risate, amo il sole, amo gli amici. Amo i fiori, soprattutto se ancora attaccati al loro stelo.
Amo conoscere, imparare, ballare, urlare, cantare... amare.
Un tempo, quando ero giovanissima, credevo che non si potesse fare a meno di ricambiare chi ti amava. Stranezze della mia mente di bambina
Ne ero così convinta che aspettavo qualcuno che mi salvasse dalla mia solitudine giusto in questa modalità di di reciprocità essenziale d'amore.
Persino ora, che scrivo seduta sul mio letto enorme usando il mio vecchio portatile, analizzo quel curioso pensiero bambino e ne cerco le radici.
Mi sovviene il ricordo dei miei amori. Ricordi lievi e lontani: sono tali perché ormai li tengo a bada, grazie agli anni che me ne separano. Non sono mai stata un'amante lieve.
Sono un vento terribile se mi innamoro. Forse questo mio modo di essere ha spaventato. Forse semplicemente ero un vento che spegneva il fuoco appena acceso, senza nutrire la pazienza di dare il tempo minimo istituzionale perché la fiamma si stabilizzasse.
In questo forse ho sbagliato. Poco importa ora, io credo. I ricordi sono comunque belli e forti. Caldi. Intensi. Ne provo quasi nostalgia... nostalgia perché vorrei provare di nuovo quell'anelito d'infinito che l'amore ti dona. L'inganno sublime del dio Eros.
Mai un sorriso. Ma un battito di leggerezza. Eppure io non sono mai stata solo questo. Amo le risate, amo il sole, amo gli amici. Amo i fiori, soprattutto se ancora attaccati al loro stelo.
Amo conoscere, imparare, ballare, urlare, cantare... amare.
Un tempo, quando ero giovanissima, credevo che non si potesse fare a meno di ricambiare chi ti amava. Stranezze della mia mente di bambina
Ne ero così convinta che aspettavo qualcuno che mi salvasse dalla mia solitudine giusto in questa modalità di di reciprocità essenziale d'amore.
Persino ora, che scrivo seduta sul mio letto enorme usando il mio vecchio portatile, analizzo quel curioso pensiero bambino e ne cerco le radici.
Mi sovviene il ricordo dei miei amori. Ricordi lievi e lontani: sono tali perché ormai li tengo a bada, grazie agli anni che me ne separano. Non sono mai stata un'amante lieve.
Sono un vento terribile se mi innamoro. Forse questo mio modo di essere ha spaventato. Forse semplicemente ero un vento che spegneva il fuoco appena acceso, senza nutrire la pazienza di dare il tempo minimo istituzionale perché la fiamma si stabilizzasse.
In questo forse ho sbagliato. Poco importa ora, io credo. I ricordi sono comunque belli e forti. Caldi. Intensi. Ne provo quasi nostalgia... nostalgia perché vorrei provare di nuovo quell'anelito d'infinito che l'amore ti dona. L'inganno sublime del dio Eros.
Comunicare
Un tempo non tanto lontano, casomai in una notte come questa avessi la voglia insonne di parlare con qualcuno, sarebbe stato per me facile farlo. Una chat, un forum... un qualunque luogo pubblico nella rete dove non si doveva per forza essere vestiti della propria quotidiana apparenza ma della pura veste dell'anima. Ora il nostro GF ha ucciso tutto questo.
Ricordo notti a parlare di tutto e nulla con una sconcertante onestà, coperti a malapena da un nick che diceva di noi molto più di quanto il nostro viso ed il nome scelto per noi dai nostri genitori convogliava di giorno.
Ricordo amori magici durati un palpito d'ali ma che ci avrebbero legati una vita intera di ricordi. Ora, se io volessi farmi stanotte un bagno in quel mondo, che farei? Dormirei.
C'ho pensato, a dirla tutta, ma stasera avrei un bisogno folle di tornare ad essere solo Charis come ero un tempo, nascosta ed al tempo stesso in mostra dietro il velo di una tastiera.
Scrivevo scrivevo scrivevo per ore, e leggevo. Comunicavo.
Ora, sulla pagina del comodo GF, siamo di nuovo in vetrina, ma più o meno di come lo siamo tutti i giorni. Anzi, io credo, a volte ci confondiamo con un nostro pallido alter ego un po' superficiale, un po' plasticosamente patinato. Mi ricorda tanto un film di fantascienza di qualche anno fa, dove la gente preferiva vivere le proprie vite attraverso dei droidi governati a distanza dalle loro menti, tenendo segregati corpi ed anime in angusti lettini.
Paura. Io ho più paura adesso. Sconforto. Sembra così facile trovare amici, ed amori, e nuovi incontri, ma in realtà è solo una blanda onda di superficie che increspa a malapena le nostre vite.
Ricordo notti a parlare di tutto e nulla con una sconcertante onestà, coperti a malapena da un nick che diceva di noi molto più di quanto il nostro viso ed il nome scelto per noi dai nostri genitori convogliava di giorno.
Ricordo amori magici durati un palpito d'ali ma che ci avrebbero legati una vita intera di ricordi. Ora, se io volessi farmi stanotte un bagno in quel mondo, che farei? Dormirei.
C'ho pensato, a dirla tutta, ma stasera avrei un bisogno folle di tornare ad essere solo Charis come ero un tempo, nascosta ed al tempo stesso in mostra dietro il velo di una tastiera.
Scrivevo scrivevo scrivevo per ore, e leggevo. Comunicavo.
Ora, sulla pagina del comodo GF, siamo di nuovo in vetrina, ma più o meno di come lo siamo tutti i giorni. Anzi, io credo, a volte ci confondiamo con un nostro pallido alter ego un po' superficiale, un po' plasticosamente patinato. Mi ricorda tanto un film di fantascienza di qualche anno fa, dove la gente preferiva vivere le proprie vite attraverso dei droidi governati a distanza dalle loro menti, tenendo segregati corpi ed anime in angusti lettini.
Paura. Io ho più paura adesso. Sconforto. Sembra così facile trovare amici, ed amori, e nuovi incontri, ma in realtà è solo una blanda onda di superficie che increspa a malapena le nostre vite.
Scrivere
Oggi ho di nuovo voglia di scrivere. In realtà, a me, questa voglia, non passa mai. Me ne manca il tempo, questo è vero.
Scrivere per me è epurare la mia testa dall'eccesso: pensieri, sensazioni, melanconie, risate. Tutto preme all'intero della mia disperata scatola cranica e cerca una via di fuga verso l'esterno.
A volte è la vita che mi permette di farlo, vivendo semplicemente. A volte, sono io stessa, penna (virtuale) alla mano a liberarmi.
Eccomi, perciò, qui... tremate, gente, tremate, perché son tornata.
Scrivere per me è epurare la mia testa dall'eccesso: pensieri, sensazioni, melanconie, risate. Tutto preme all'intero della mia disperata scatola cranica e cerca una via di fuga verso l'esterno.
A volte è la vita che mi permette di farlo, vivendo semplicemente. A volte, sono io stessa, penna (virtuale) alla mano a liberarmi.
Eccomi, perciò, qui... tremate, gente, tremate, perché son tornata.
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